martedì 24 aprile 2012

BALTORO K2 Base Camp trekking 3-25 luglio 2013

Dal 3 al 25 luglio 2013
al momento ci sono già 6 iscritti


Il K2 fa da sfondo al trek, dopo una nevicata
E’ un trek di gradissimo fascino che pone a stretto contatto con il paesaggio imponente e selvaggio del Karakorum. Il trekking parte da Askole, snodandosi dapprima attraverso la grande valle deserta del fiume Braldu, quindi risalendo il Ghiacciaio Baltoro fino all'immenso circo glaciale di Concordia. Di qui si prosegue lungo il Ghiacciaio Godwin Austen dove si incontra per primo il campo base del Broad Peak e quindi quello del K2. Il paesaggio e' stupefacente: Trango Tower, Cathedral Peak, Masherbrum, Uli Biaho, Muztag Tower, Gasherbrum IV, Chogolisa, Broad Peak e K2, circondano i trekkers durante il cammino. Il ritorno attraverso il Gondogoro La, rende questo viaggio un'esperienza di vita indimenticabile.


Da sapere



Lino Lacedelli, primo salitore del K2, che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente 
I sentieri del Baltoro si sviluppano in ambiente straordinario, anche se molto aspro e selvaggio, quasi privo di vegetazione e richiedono quindi un buono spirito di adattamento. Per la maggior parte non presentano difficoltà tecniche, eccezion fatta per il passo di Gondogoro (5.550 m.) che specie nella discesa sul versante di Hushe, richiede qualche attenzione per il terreno abbastanza ripido e la possibile caduta di sassi. In ogni caso l’itinerario è attrezzato con corde fisse per agevolare trekkers e portatori. I nostri itinerari sono personalmente testati e tarati per offrire il miglior acclimatamento possibile in relazione alla durata complessiva del trek e vengono guidati dalle nostre guide locali. Ciononostante l’itinerario raggiunge quote di un certo rilievo, che superano i 5.000 metri e rendono altamente consigliabile un buono stato fisico e di allenamento, per poter godere appieno di ogni momento del trek. I pernottamenti da Askole in avanti avvengono tutti in tenda ed è quindi necessario un saccopiuma medio-pesante. Per l’abbigliamento abbiamo disponibile una lista di equipaggiamento consigliato. I pasti sono serviti e consumati in tenda mensa e vengono cucinati dai nostri bravi cuochi. Il visto pakistano va richiesto con parecchio anticipo (almeno quattro settimane prima della partenza).

PROGRAMMA (FB=pensione completa B&B=pernott e prima colaz.)
03 lug Partenza dall’Italia con volo di linea.


04 lug Arrivo a Islamabad e trasferimento all’hotel. Sistemazione e cena libera. Hotel B&B


05 lug Islamabad-Chilas. Partenza con bus. Trasferimento via Karakorum Highway fino Chilas. Lodge FB 2.287


06 lug Chilas-Skardu. Trasferimento a Skardu, situata a 2.287 metri, e' la capitale del Baltistan. Lodge o tenda secondo logistica FB


07 lug Skardu-Askole. Transfer in jeep ad Askole. Arrivo al "campsite" di Tongal, posa del campo. Tenda FB 3.048


08 lug Askole-Jula. Inizio del trekking. Dopo aver incrociato il ghiacciaio Biafo, il sentiero procede lungo al fiume Braldu. Un ponte di legno attraversa il fiume Dumordo e conduce a Jula, luogo del campo.Tenda FB 3.200


09 lug Jula-Payju. In 6 ore circa di cammino si giunge all'oasi di Payju, situata nei pressi del fronte del Baltoro e sormontata dallo splendido Payju Peak (6.000 mt). Qui viene effettuata una sosta di un giorno intero. Tenda FB 3.600


10 lug Payju-Khuburche. Tappa intermedia prima di giungere al campo di Khuburche. Tenda FB 3.800


11 lug Khuburche-Urdukas. Tappa che si sviluppa sul ghiacciaio Baltoro, dominata dalle forme straordinarie del Cathedral Peak, Trango Tower e Masherbrum. In 5-6 ore si raggiunge il campo di Urdukas su erba.Tenda FB 4.240


12 lug Urdukas-Goro II. Si continua la salita lungo il Baltoro verso Gore. Tenda FB 4.500


13 lug Goro II-campo base Broad Peak. Tappa che conduce al campo base del Broad Peak, la “cima larga” (4.787 m.). Lungo il cammino si ammirano la Muztagh Tower, Uli Biaho, il Masherbrum, Gasherbrum IV, Broad Peak e, imponente sullo sfondo, il K2. Tenda FB 4.687


14 lug Campo base Broad Peak-campo base K2. Si risale il Ghiacciaio Godwin Austen fino a raggiungere il campo base del K2, a circa tre ore da, situato a 5.000 metri. Tenda FB 5.000


15 lug Campo base K2. Giornata di escursioni attorno al campo. Tenda FB 5.000


16 lug Campo base K2-Concordia. In mattinata, esplorazione attorno al campo base K2 e salita al Gilkey Memorial. Nel primo pomeriggio discesa a Concordia. Tenda FB 4.687


17 lug Concordia-Ali Camp. Da Concordia si riparte di buon mattino in direzione del Ghiacciaio Biarchedi per raggiungere Alì Camp, ai piedi del Passo di Gondogoro che verrà attraversato il giorno seguente con l’aiuto del Rescue Team che ha in gestione le corde fisse per l’ultima parte di salita al passo e la discesa sul versante di Hushe.Tenda FB 5.000
NOTA IMPORTANTE: Se il maltempo non consente di salire il Gondoghoro, il ritorno avviene lungo l'itinerario di salita, via Askole. Opzione valida anche per chi non se la sentisse di affrontare il Passo.


18 lug Ali camp-Gondogoro La-Khispang. Di primissimo mattino (ore 2.00), partenza per attraversare il Gondoghoro (5.750 m.) presso il quale si giunge generalmente all’alba. Lavista che si gode dal passo spaziando verso il Baltoro è veramente mozzafiato: K2, Broad Peak, il gruppo dei Gasherbrum ed una serie sconfinata di picchi illuminati dal sole nascente, regalano una vista indimenticabile. La discesa verso la valle di Hushe richiede, nella prima
parte dell’itinerario - ed a seconda delle condizioni di innevamento - una certa attenzione. Le corde fisse (700 m.) sono già in loco per agevolare i portatori carichi di equipaggiamento ed i trekkers in questa parte di discesa. La discesa porta in circa 3 ore al campo a 4.650 metri, situato ai piedi del magnifico Laila Peak. Tenda FB 4.650


19 lug Khispang-Siacho. Inizia il cammino nel verde della Valle di Hushe per raggiungere Siacho. Tenda FB 3.380


20 lug Siacho-Hushe. Ultima tappa che porta a Hushe, dove si trovano le jeep che ricondurranno i trekkers a Skardu. Tenda FB 3.100


21 lug Hushe-Skardu. Partenza in jeep per Skardu dove si giunge nel primo pomeriggio. Lodge FB 2.287


22 lug Skardu-Islamabad. Volo per Islamabad. Se il volo non opera, trasferimento via terra a  Chilas. Hotel FB


23 lug Giornata a disposizione o per trasferimento da Chilas o comunque di riserva. Hotel B&B


24 lug Di primissima mattina transfer all’aeroporto ed imbarco sul volo per l’Italia.


25 lug Arrivo in Italia

La quota comprende

- Guida Alpina UIAGM/IFMGA italiana (Marcello Cominetti), tutti i suoi costi inclusi (Volo, servizi a terra, compenso, etc.).


- Trekking permit.


- Tutti i trasferimenti aeroportuali come da programma.


- Sistemazione in hotel a Islamabad, in camera doppia, Bed and Breakfast, come da programma.


- Sistemazione in hotel a Chilas, in camera doppia, pensione completa, come da programma.


- Sistemazione in hotel a Skardu, in camera doppia, pensione completa, come da programma.


- Tutti i trasporti Islamabad-Islamabad per membri e bagaglio, come da programma.


- Cuoco + kitchen boy (stipendio, assicurazione, cibo, trasporto, equipaggiamento).


- Sirdar (stipendio, assicurazione, cibo, trasporto, equipaggiamento).


- Portatori di bassa quota. 1 portatore (15 kg.) a testa per equipaggiamento personale.


- Portatori per equipaggiamento di gruppo.


- Assistenza del Rescue Team per l’attraversamento del passo, con utilizzo delle corde fisse.


- Cibo per tutta la durata del trekking.


- Equipaggiamento cucina, tenda cucina, tenda mensa, tenda toilette, tavoli, sedie, fornelli,


combustibile, luci.


- Tende da due persone per il campo base e materassi.


- Riconferma dei voli di ritorno.


- Costi di campeggio, tasse stradali e attraversamento ponti di membri e staff.


La quota non comprende

- Volo internazionale.


- Visto pakistano.


- Tasse aeroportuali in Pakistan.


- Pasti in hotel a Islamabad.


- Bevande, mance e tutti gli extra in genere.


- Trasporti e pernottamenti extra. Costo trasporto peso extra: 9 US$ / kg.


- Supplemento singola: 250 US$ per persona (da saldare in loco direttamente al nostro


corrispondente).


- Tutto quanto non espressamente menzionato ne "La quota comprende".


Quota individuale di partecipazione


10-12 persone 2.730 € + volo
13-15 persone e oltre 2.650 € + volo
Nota: tutte le quotazioni sono fatte utilizzando il tasso di cambio US$/€ in essere nel mese di maggio 2012. Eventuali adeguamenti per
variazioni dello stesso, verranno comunicati entro 20 gg dalla partenza.
Quotazioni del 2012 da riconfermare al momento dell'iscrizione !

INFO Volo Internazionale: Venezia-Islamabad Emirates Airlines


€ 680 – 800 € tasse incluse.


Quotazioni indicative, da confermare al


momento dell’emissione del biglietto.

CONDIZIONI GENERALI DI PARTECIPAZIONE

Data la particolare natura delle nostre proposte di viaggio, i programmi


giornalieri vanno considerati come una traccia guida. Una serie di fattori


variabili che contraddistinguono il viaggiare in regioni d’alta montagna in


aree remote (proibitive condizioni atmosferiche, frane, interruzione delle


comunicazioni, ecc.) possono mettere a repentaglio la sicurezza dei


partecipanti e conseguentemente imporre modifiche agli itinerari


programmati. E’ facoltà dell’organizzatore, apportare tutte quelle modifiche


al programma che le esigenze di sicurezza richiedano, e pertanto, l’esercizio


di tale facoltà non risponde né alla voce modifica del viaggio da parte


dell’organizzatore ai punti 8 e 9 né alle clausole recesso al punto 6.


- Prenotazioni - La prenotazione potrà effettuarsi solo in seguito ad


accettazione da parte del consumatore delle presenti condizioni generali.


L’accettazione delle prenotazioni è subordinata alla compilazione


dell’apposito modulo d’iscrizione, che costituisce a tutti gli effetti il contratto


di viaggio ed all’effettuazione del relativo pagamento, con conseguente


conclusione del contratto solo nel momento in cui l’organizzatore inviera’ la


conferma al cliente, anche per via telematica.


- Pagamenti – all’atto della prenotazione dovrà essere corrisposta la quota di


acconto pari al 40% dell’ammontare dell’intero pacchetto (servizi + volo). Il


saldo dovrà essere versato 30 giorni prima della data di partenza. Per le


prenotazioni in epoca successiva alle date sopra indicate, l’intero


ammontare dovrà essere versato al momento della prenotazione.


- Prezzo – il prezzo del pacchetto turistico è determinato nel contratto. Esso


potrà essere modificato, al massimo del 10% del prezzo totale del


pacchetto, fino a 20 giorni precedenti la data fissata per la partenza e


soltanto in seguito a variazioni di: costi di trasporto, incluso il costo del


carburante; diritti e tasse su alcune tipologie di servizi turistici, quali


imposte, tasse di atterraggio, di sbarco o d’imbarco nei porti o negli


aeroporti; tasso di cambio applicato al pacchetto in questione.


- Recesso del consumatore – il consumatore puo’ recedere dal contratto,


senza pagare il corrispettivo del recesso di cui infra, nelle seguenti ipotesi:


• aumento del prezzo di cui al precedente art. 3 in misura


eccedente il 10%;


• modifica significativa di altro elemento essenziale del contratto


(per tale intendendosi qualunque variazione su elementi


oggettivamente configurabili come fondamentali al fine della


fruizione del pacchetto turistico complessivamente considerato)


proposto dall’Organizzatore dopo la conclusione del contratto


stesso ma prima della partenza e non accettata dal consumatore.


Nel caso in cui al precedente comma, il consumatore ha alternativamente


diritto:


• ad usufruire di un altro pacchetto turistico di importo


equivalente, o, se non disponibile, superiore senza supplemento


di prezzo, ovvero di importo inferiore, con restituzione della


differenza di prezzo;


• alla restituzione della sola parte di prezzo già corrisposta. Tale


restituzione dovrà essere effettuata entro sette giorni lavorativi


dal momento del ricevimento della comunicazione della


decisione di chiedere il rimborso.


Il consumatore dovrà dare comunicazione della propria decisione ( di


accettare la modifica o di recedere) entro e non oltre due giorni lavorativi


dalla proposta di aumento e di modifica. In difetto di espressa


comunicazione entro il termine suddetto, la proposta formulata


dall’Organizzatore si intende accettata.Al consumatore che recede prima


della partenza dal contratto al di fuori delle ipotesi elencate ai precedenti


commi del presente articolo saranno addebitate, a titolo corrispettivo per il


recesso, le somme di seguito riportate:


15% della quota di partecipazione sino 30 giorni di calendario prima


della partenza


30% della quota di partecipazione da 29 a 21 giorni di calendario


prima della partenza


50% della quota di partecipazione da 20 a 11 giorni di calendario


prima della partenza


80% della quota di partecipazione da 10 giorni di calendario a 3


giorni lavorativi (escluso il sabato) prima della partenza.


100% della quota di partecipazione dopo tali termini.


- Annullamento del pacchetto turistico - L’Organizzatore può annullare il


contratto quando non sia stato raggiunto il numero minimo previsto di


partecipanti e sempre che ciò sia portato a loro conoscenza in forma scritta


via posta o via telematica almeno 15 giorni prima della data prevista,


oppure a causa di forza maggiore.


- Obblighi dei partecipanti - I partecipanti dovranno essere muniti di


passaporto individuale o di altro documento valido per tutti i paesi toccati


dall’itinerario, nonché dei visti di soggiorno e di transito e dei certificati


sanitari che fossero eventualmente richiesti. Essi inoltre dovranno attenersi


all’osservanza delle regole di normale prudenza e diligenza, a tutte le


informazioni fornitegli dall’organizzatore, nonché ai regolamenti e alle


disposizioni amministrative o legislative relative al pacchetto turistico. I


partecipanti saranno chiamati a rispondere di tutti i danni che


l’organizzatore dovesse subire a causa della loro inadempienza alle


sovraesaminate obbligazioni. Il consumatore comunicherà altresì per iscritto


all’organizzatore, all’atto della prenotazione, quei particolari desiderati che


potranno eventualmente formare oggetto di accordi specifici sulle modalità


del viaggio, sempre che ne risulti possibile l’attuazione.


- Regime di responsabilità - L’organizzatore risponde dei danni arrecati al


consumatore a motivo dell’inadempimento totale o parziale delle


prestazioni contrattualmente dovute, sia che le stesse vengano effettuate da


lui personalmente che da terzi fornitori dei servizi, a meno che provi che


l’evento è derivato da fatto del consumatore (ivi comprese iniziative


autonomamente assunte da quest’ultimo nel corso dell’esecuzione dei


servizi turistici) o da quello estraneo alla fornitura delle prestazioni previste


in contratto, da caso fortuito, da forza maggiore, ovvero da circostanze che


lo stesso organizzatore non poteva, secondo la diligenza professionale,


ragionevolmente prevedere o risolvere. L’Organizzatore, inoltre, è


responsabile, per la riservatezza dei dati comunicati dal consumatore,


esclusivamente dal momento in cui questi pervengono nella banca dati e


non durante la loro trasmissione.


- Obbligo di assistenza - L’organizzatore è tenuto a prestare le misure di


assistenza al consumatore imposte dal criterio di diligenza professionale


esclusivamente in riferimento agli obblighi a proprio carico per disposizione


di legge o di contratto.


- Reclami e denunce - Il consumatore, a pena di decadenza ai sensi dell’art.


19 n. 2 D. Lgs. 111/95, deve denunciare per iscritto, sotto forma di reclamo,


all’organizzatore le difformità e i vizi del pacchetto turistico, nonché le


inadempienze della sua organizzazione o realizzazione, all’atto stesso del


loro verificarsi o, se non immediatamente riconoscibili, entro 10 giorni dalla


data del previsto rientro presso la località di partenza.


- Assicurazione contro le spese di annullamento e di rimpatrio - Se non


espressamente comprese nel prezzo, prima della partenza è possibile


stipulare presso gli uffici dell’organizzatore speciali polizze assicurative


contro le spese derivanti dall’annullamento del pacchetto, infortuni e


bagagli. Sarà altresì possibile stipulare un contratto di assistenza che copra


le spese di rimpatrio in caso di incidenti e malattie
 
Organizzazione tecnica Il Nodo Infinito Modena
 
Contact: info@marcellocominetti.com  tel. 327.7105289

mercoledì 29 febbraio 2012

CAMMINARE... altro che balle!


Appena ho letto questa storia ho pensato che in un sito dove si parla di trekking, ci sarebbe stata bene, eccola

PAOLO RUMIZ: UN PIATTO DI MINESTRA IN CAMBIO DI UNA STORIA


(La Repubblica 9 giugno 2012)
Il Paese è in fregola. Ha voglia di andare. Troppo a lungo ricurva è stata la sua schiena, troppo umili e chine le sue teste. Una volta esistevano i frontali tra automobili, oggi abbiamo i frontali fra persone armate di cellulare. In treno, troppa gente guarda un display anziché il paesaggio che scorre al finestrino. Si comincia già da bambini e usare il pollice su un touch screen, invece che ascoltare una fiaba che dice “cammina”. È la degenerazione della specie. Il ritorno alla scimmia. È ora di dire basta. Le scarpe vendicatrici ritornano! Non quelle per apparire, ma quelle per masticare chilometri, battere il tamburo della terra, sentirne la voce oscura, scollinare, guardare lontano, respirare profondo come una prateria col maestrale. È un segno rivoluzionario, perché il Potere, lo stesso che ci ha resi pronti all’opportunismo e al baciamano, ci vorrebbe ancora più chini. Il Potere sa che l’uomo immobile non sogna, non canta e non legge più, diventa piatto e sottomesso, e questo è esattamente ciò che vuole da lui, per meglio derubarlo di ciò che Dio gli ha dato gratuitamente, e rifilargli poi cose inutili a pagamento.
Chi cammina invece fa la rivoluzione perché capisce l’imbroglio, parla con gli altri uomini, li aiuta a reagire e a indignarsi contro questa indecorosa rapina. Il solo fatto di mettere un piede
davanti all’altro, di questi tempi, è una dichiarazione di guerra alla civiltà dello spreco. Ai padroni dell’economia non piace che l’uomo si muova con le sue gambe, perché sanno che l’uomo che si alza e cammina è una persona pensante, critica, che si guarda attorno, controlla il territorio, incontra le persone e sa far rete con i suoi simili. Lo so come mi guarda la gente se cammino bene. Gli occhi dei passanti dicono: ma chi è quell’uomo che se ne va così eretto e regolare? Sarà certamente un uomo felice, padrone del tempo. Un uomo col sacco pieno di storie, uno che sa raccontare. E allora si avvicinano e mi parlano. Sanno in anticipo che sarò capace di narrare, perché chi cammina racconta meglio. È bastata la mia andatura ad avvicinarli, come un’esca.
Viandanza vuol dire narrazione, a tutti gli effetti. Il passo, unito al battito del cuore e al respiro, diventa ritmo, quindi metrica, quindi dà una cadenza superiore — poetica — al tuo parlare. È viandando che vengono le folgorazioni, le immagini e le metafore che fanno speciale la tua storia. È camminando che si miscelano i pensieri in modo più originale. “Errabondo”, si dice di chi ama perdersi per le strade del mondo. Ma poiché colui che erra è anche una persona che narra, allora possiamo inventare una parola nuova, “narrabondo”. È il mio sogno, lo stesso dei “clerici vagantes”: un piatto di minestra in cambio di una storia. Di villaggio in villaggio. E un giorno ci riuscirò.

lunedì 27 febbraio 2012

ADDIO AI TREK DELL'ANNAPURNA CIRCUIT E DELL'ALTO MUSTANG CAUSA COSTRUZIONE STRADA

Probabilmente è successo ovunque. Nelle nostre disastrate Alpi da decenni le strade ci fanno arrivare dappertutto, assieme alle funivie, permettendoci vacanze confortevoli.Mi è capitato di recente di percorrere due trekking in Himalaya: l’Alto Mustang e il Circuito dell’Annapurna trovando delle strade carreggiabili al posto dei sentieri.Le strade che vi si stanno costruendo non sono totalmente terminate ma lo saranno a breve perché i lavori avanzano a tutta velocità e già su molti tratti ci sono delle auto che percorrono avanti e indietro lunghi tragitti collegabili tra loro da brevi tratti a piedi.Le popolazioni di quei posti sono contente dell’arrivo della strada, penso, come sono stati contenti i miei bisnonni quando la strada ha collegato il loro paese di montagna alla statale di Alemagna. Maggiore mobilità, meno fatica e più possibilità di contatti esterni, trasporti più veloci e meno costosi, sono solo alcuni dei vantaggi che porta l’avere una strada carrabile sotto casa. Non percorrerò più quei due bellissimi itinerari perché preferisco camminare sui sentieri e, secondo me non ne vale più la pena, ma certamente non posso lamentarmi – e con chi? – della scomparsa di un mondo che l’arrivo della strada ha modificato profondamente. Lamentarmene sarebbe egoistico e ignorante eppure quante voci si sentono scagliarsi contro l’avanzare del progresso in luoghi che gli stessi vorrebbero tenere nell’arretratezza al solo scopo di utilizzarli come un loro giardino in cui esercitare le loro piccole passioni?Senza calcolare che quegli stessi che si lamentano vivono a casa loro circondati da tutte quelle cose di cui dovrebbero privarsi, secondo loro, quelli che vivono nelle, sempre meno remote, vallate himalayane. Solo per fare un esempio geografico.
Le pressioni di ogni genere esercitate dalla Cina sul piccolo stato nepalese stanno dando sicuramente una forte spinta alla costruzione di strade nelle zone di cui sopra perché significa aumentare i commerci e le possibilità di controllo di un gigante su un paese, il Nepal, schiacciato tra India e Tibet , appunto.Negli ultimi 40 anni ho visto con i miei occhi cambiare radicalmente molti luoghi da quando sono stati raggiunti da strade o dove sono state asfaltate le vecchie sterrrate che esistevano già ma erano più scomode e richiedevano più tempo per essere percorse. Mi vengono in mente la Carretera Austral in Cile, la Ruta 40 in Argentina e, senza andare così lontano, moltissime strade interne della Sardegna dove negli anni ’70 era raro trovarne una asfaltata, mentre ora le principali lo sono tutte. I pastori, giustamente passati dall’asino alla Land Rover, non rimpiangono di certo i tempi andati, chiedeteglielo.
In definitiva sconsiglio a ogni TREKKER la percorrenza del classico Circuito dell’Annapurna e dell’Alto Mustang, luoghi che comunque restano paesaggisticamente e culturalmente molto belli e interessanti, a favore di altri itinerari nella stessa zona (a meno che non si ami passeggiare su strade percorse da camion e trattori). Suggerisco il versante orientale dell’Alto Mustang molto più impervio e impegnativo fisicamente e privo di lodges e il meraviglioso Santuario dell’Annapurna che, anche se è molto popolato e ben servito turisticamente resta uno dei classici più meritevoli di essere percorsi.









Clicca sulla foto per ingrandirla


Foto1:la strada che arriva a Lo Manthang dalla Cina


Foto2:i tornanti che si inerpicano sul Thorong La da Muktinat lungo l'Annapurna Circuit


Foto3:taxi nell'Alto Mustang


Foto4:escavatore nell'Alto Mustang

domenica 12 febbraio 2012

K&K operazione Cerro Torre “Il giorno prorompe in tutta la sua bellezza, spazzando via i fantasmi della paura della notte”

Poche settimane fa due giovani alpinisti nordamericani hanno schiodato la Via del Compressore sul Cerro Torre. I siti di alpinismo di tutto il mondo ne parlano e la comunità alpinistica mondiale è divisa tra chi è a favore e chi è contro. Ognuno prende posizioni, nella maggior parte dei casi, assolute. Qui provo a prenderne una anch'io perché amo il Torre e, in qualche modo, quasi tutte le persone che ci si sono spellate le dita sopra.


In vita mia due persone mi hanno fatto sognare: Roger Waters e Cesare Maestri.Prima di morire vorrei cenare con il primo, magari suonarci la chitarra e parlare di musica, mentre col secondo ho cenato una sera, io e lui, davanti a una bottiglia di quello buono e abbiamo parlato della vita. Anche del Torre, ma soprattutto della Patagonia in generale e delle donne argentine. Perché siamo due uomini.


“2000 metri della nostra vita” è uno dei più bei libri che io abbia letto da ragazzo e mi ha cambiato la vita. Sì, perché ho deciso di fare l’alpinista e pure di viverci, proprio dopo quella lettura. E’ un libro anche pieno di retorica e orgoglio, sentimenti di cui sono privo, ma che sono profondamente umani.
Quella sera mi tremavano le gambe sotto il tavolo perché stavo parlando con uno dei miei due idoli, e dopo di allora la mia stima e simpatia verso Cesare Maestri crebbero ancora di più.
Mi è sempre piaciuta la sua frase: l’alpinismo è bello perché ognuno lo fa come vuole! Così slegata da canoni e regole che parlare d’etica sembrerebbe come portare il diavolo a pregare in chiesa.


E’ stato proprio Rolo Garibotti, la scorsa estate, a farmi notare che sulla Sud della torre Trieste in Civetta c’é una lunga fila di chiodi a pressione che si chiama Via della Libertà. Ci abbiamo riso su perché ci è sembrata assurda, a vederla con gli occhi di oggi, ma penso che chi aprì quella via tanti anni fa in quel momento si sentisse libero.
Quando Cesare Maestri stava cercando i soldi per partire per la Patagonia nel ’70 avrebbe fatto qualsiasi cosa per trovarli. Aveva un fuoco dentro che ardeva che ho visto anche in Colin Haley prima di un’annunciata finestra di bel tempo in Patagonia, tanto per restare in argomento.
Nel lussuoso ufficio del responsabile dell’Atlas Copco a Milano il “compressore” l’avevano nascosto dietro a una tenda, quel giorno del 1970, e a Maestri avevano messo in mano una pistola che forava il granito (ce n’era un bel blocco lì sul pavimento) come fosse burro. L’assegno per partire era già pronto e firmato lì sul tavolo e Cesare Maestri se lo mise in tasca con gli occhi lucidi dall’emozione. Dopo le strette di mano di rito e con un piede già fuori dalla porta, Maestri venne richiamato col tono di chi ha un dettaglio dell’ultimo momento: dimenticavo di dirle, caro Maestri, che per fare funzionare la pistola dovrà portarsi in Patagonia questo. E scorrendo la tenda, dietro la quale si insinuava un tubo di gomma blu, apparve il “mostro”: un compressore a motore a scoppio che per farlo funzionare sarebbero serviti in più, benzina e… ricambi, non si sa mai. Lo porterà con sé, vero? Sì, fu la risposta. E voi cosa avreste risposto?


Certo, il Torre è così bello che proprio là doveva andare a piantare tutti quei chiodi, cazzo, ma l’avventura che quegli uomini vissero d’inverno in un posto sperduto com’era l’estancia Fitz Roy (così si chiamava il posto dove oggi c’è El Chaltén) fu una di quelle che sarebbe piaciuto vivere a ognuno di noi.
Mi ricordo ancora dell’anarchia patagonica di ormai molti anni fa, quando arrivavi ai piedi delle montagne e ti costruivi una casa con accetta e tronchi. Provate a farlo ora. E non solo queste cose sono cambiate laggiù.


Portare il compressore lassù sta a Maestri e compagni come la casetta di Infinito Sud sta a Salvaterra e compagni. Non giudico lo stile ma il lato simbolico, quasi mitologico, e soprattutto la componente avventurosa delle due imprese. Chapeau, mi viene da dire a entrambi i team.
E poi la storia del ’59, sarà pure una bugia, perché lo è, ma questo non toglie nulla alla stima che ho per Maestri, semplicemente perché è un uomo con tutti i suoi pregi e difetti. Per me il pregio più grande è stato quello di avermi fatto sognare cambiandomi la vita, non è poco.
Parlando con Rolo e altri amici di El Chaltén, ho sempre sostenuto che una pecca editoriale di “2000 metri della nostra vita” è stata quella di non avere avuto la traduzione in lingua inglese e sostengo tutt’ora che andrebbe fatta. Molti dei suoi detrattori rivaluterebbero scelte da lui fatte a suo tempo e, cosa molto più importante, il suo lato umano, insieme a quello della coautrice e moglie Fernanda. Non parlo mai di quello alpinistico, se ne parla già troppo. Il figlio Gian dovrebbe animarsi e trovare un editore inglese o americano.
Personalmente ho la massima stima sia di Rolo Garibotti, che è un mio caro amico, sia di Cesare Maestri e credo che la polemica che li vede da molto tempo contrapposti esista perché sono due personaggi “estremi” agli estremi di due epoche. La precisione di Rolo nella sua indagine sulla presunta via del ’59 conclusasi con la salita, per ben 2 volte, di quel versante lo mette ai miei occhi tra i più meticolosi, oltre che bravi, alpinisti di tutti i tempi. Maestri, di contro, ha sempre detto di non essere un ”preciso”, ma di essere semmai, sintetizzo io, un sanguigno poco incline a tenere diari e annotazioni.
Ho apprezzato molto l’esempio fatto da chi ha scritto che tutti esultiamo se si demolisce un ecomostro architettonico degli anni ’70 -tranne il proprietario forse, aggiungo- e quindi dobbiamo essere contenti che K&K abbiano tolto i chiodi di Maestri sempre del ’70. Non fa una piega. Io sono per la pace, quindi dico grazie a Cesare Maestri che li ha piantati e grazie a K&K che li hanno tolti.Certo che l'azione in sè avrebbe potuto essere più democratica, ma capisco pure che da lassù prendere decisioni democratiche è pressoché impossibile.


Il Torre, a cui di tutta ‘sta storia non gliene frega niente, resterà la montagna più difficile del mondo per gli appassionati di record, ma per gli amanti dell’avventura, ovvero dell’incertezza, sarà sempre teatro di gesta umane indimenticabili. Questo è l’alpinismo, secondo me.


La storia resta,come restano ora i buchi nel granito, e io ogni tanto me la rileggo e mi emoziono ogni volta esattamente come mi emoziono leggendo quella pagina del catalogo Patagonia (quella che fa i vestiti) in cui Rolo racconta la traversata dal Cerro Standhardt al Torre. Lì gli estremi si toccano, sono entrambi umani.


“Il giorno prorompe in tutta la sua bellezza, spazzando via i fantasmi della paura della notte”. C’è tanta poesia e tanta realtà e umanità in una frase come questa, se non sbaglio è la didascalia di una foto in “2000 metri della nostra vita”, che da sola vale l’esistenza stessa del Cerro Torre e i suoi dintorni. Anzi no, ci metto anche il pensiero di Rolo a sua nipote quando è arrivato stremato in cima al Torre dopo la traversata. Leggetevelo se non l’avete ancora fatto.
Questa della schiodatura del Torre è una storia in sette ottavi, come il giro di basso di Money scritto da Waters nel ‘72,(formidabili quegli anni) irregolare ma perfetta per l’orecchio e il cuore.
mc

venerdì 27 maggio 2011

INVERNO 2012 SCIALPINISMO,CIASPE,FUORIPISTA... tutte le proposte

Cari Appassionati,



quello che segue è il mio programma invernale per il 2012. C'è di tutto, dalle passeggiate con le Ciaspe alla Settimana Bianca Itinerante per Ragazzi, e dalle vie nuove su Ghiaccio allo Scialpinismo in Himalaya a quota 6000m!
Spero lo noterete: tutto ha un pizzico di originalità!



Sarebbe stato più facile proporre le solite cose che trovate nei siti di tante guide e (purtroppo) abusivi in genere, ma l'esperienza serve a invitarvi a fare qualcosa di un po' più interessante e soprattutto di qualità e per voi stessi. Chi se ne frega di cosa racconterete agli altri o cosa vi chiederanno. L'importante è quello che fare certe cose lascia dentro di voi e qui ognuno è diverso, per fortuna.
Vi lascio alla lettura delle proposte INVERNO-PRIMAVERA (alcune le trovate meglio descritte nella colonna sul lato destro)2012 ricordando a chi avesse dei dubbi sul partire o meno che la più grande fatica non è quella che si fa per arrivare "in cima" ma quella necessaria a muovere il primo passo per staccarsi dalla routine e dalle comodità e sicurezze di casa propria!




1) Dolomiti TRAVERSATA SCIALPINISTICA in 3 gg.da Passo S.Pellegrino a Penia/Canazei.
Impegno:BSA
Questa traversata è stata pensata per essere unita a quella che dal Passo Pordoi arriva fino a Cortina (descritta di seguito) per attraversare una bella porzione di Dolomiti in 6 intensi giorni di scialpinismo con impegno graduale, iniziando percorrendo vallate e alti colli per finire salendo cime impegnative e di grande soddisfazione. Anche il solo percorrere 3 dei 6 giorni di questa favolosa traversata rappresenta un’opportunità per sciare con le pelli, tra alcune delle montagne più suggestive del mondo!
G1. Ritrovo a Passo San Pellegrino e sci fuoripista con uso di impianti al Col Margherita, un modo divertente e tecnicamente validissimo per iniziare la traversata, per conoscersi e affinare la tecnica di discesa. Le discese dal Col Margherita (skipass giornaliero da acquistare a parte) sono tra le più remunerative e comode di tutte le Dolomiti. Si pernotta al confortevolissimo Rifugio Fuchiade 1971m.
G2.Messe le pelli di foca ci portiamo verso nordest al passo di Forca Rossa incastonato tra le cime d’Ombretta a 2486m da dove con lunga e piacevole discesa raggiungiamo Malga Ciapela 1446 dove pernottiamo in albergo.
G3.Risalendo la Val Pettorina ci inoltriamo nell’alpe di Malga Ombretta ai piedi della colossale parete sud della Marmolada che bordeggiamo per intero passando per il Rif. Falier (chiuso in inverno) salendo al Passo Ombretta 2730m da dove con discesa entusiasmante arriviamo al fondo della Val Contrin in località Penia dove la traversata ha termine. Impianti e ski-bus o taxi (non compresi) per tornare al Passo S.Pellegrino a recuperare l’auto.
Chi prosegue la traversata sale al Passo Pordoi con gli impianti di risalita dove si pernotta.
DATE: da gennaio ad aprile su richiesta
PREZZO: 580€ con 2 persone o 370€ con min. 4 persone.
Cos’è compreso
: Guida Alpina, mezza pensione in rifugio. Non sono compresi gli impianti di risalita e/o taxi se necessari per varianti.

2) Dolomiti TRAVERSATA SCIALPINISTICA in 3gg. da Passo Pordoi a Cortina d’Ampezzo
Impegno: OSA
Si tratta di un itinerario tutt’ altro che banale e che permette di salire (e scendere) alcune delle più belle cime dolomitiche in una traversata emozionante e sempre diversa che riserva ad ogni “angolo” piacevoli sorprese. Se combinata con i primi 3 giorni della traversata dal Passo S. Pellegrino a Canazei,, può divenire una bella settimana intensa e graduale di scialpinismo della più classica matrice dolomitica!
Dalla classica e conosciuta cima del Boè, punto culminante del Gruppo di Sella salita per la via normale, la discesa sul Colfosco-Corvara avviene per un itinerario davvero poco conosciuto e piuttosto complesso. Poi La Varella per chi non conosce a fondo le Dolomiti permette di addentrarsi in una zona veramente selvaggia e solitaria e la sua cima può considerarsi, senza esagerare, uno dei più bei balconi alpini.
Infine la salita al M. Cavallo ci proietta, in un crescendo di bellezza dei luoghi davvero notevole, in un ambiente ciclopico dove le cime delle Tofane appaiono in tutta la loro maestosità e dove la discesa verso la Val Travenanzes rappresenta il degno finale di una traversata che sa soddisfare anche i più sfrenati amanti della discesa, perché questo itinerario è pensato per fare delle salite scialpinistiche tradizionali alle quali abbinare discese tra le più remunerative di tutte le Alpi.
Provare per credere!
G1. Ritrovo al Passo Pordoi (Casa Alpina CAI, possibilità di pernottamento per chi vuole arrivare il g. prima. Tel .0462.601279) alle ore 8.30, verifica dei materiali e salita in Funivia al Sass Pordoi 2911 m.
Ascensione del Piz Boè 3156 m. (ca. 2.30 ore), lungo la cresta S e discesa attraverso la Roa de Pigolerz al Vallon, poi per la Val Litres (breve risalita-15 min.- ai piedi del Piz da Lech) a Colfosco-Corvara. Pernottamento in Bed & Breakfast in Alta Badia. Cena libera.
G2. Dalla Cap. Alpina 1600 m. (S. Cassiano) si risale lungo l’ Alpe di Fanes Grande deviando per il Bus da Stlut e raggiungendo la Cima di La Varella 3034 m. (ca.4.30 ore). La lunga discesa termina all’ Alpe di Fanes 2050 m, pernottamento in Rifugio c/mezza pensione.
G3. Lasciato il Rifugio alle prime luci dell’ alba si risale il Vallon Bianco fino alla Forcella Monte Casale 2894 e da qui alla cima di Monte Cavallo 2912 (3.30 ore ca.) da dove con una delle più entusiasmanti discese di tutte le Dolomiti si scende in Val Travenanzes e poi a Fiames (Cortina d’ Ampezzo) dove l’ escursione ha termine. Si può rientrare al Passo Pordoi in taxi o skibus+impianti (non compresi).
Le proposte 1) e 2) si possono unire facendo un tour di 6 gg.
DATE o su richiesta da gennaio al 9 aprile
PREZZO: 580€ con 2 persone o 370€ con min. 4 persone.
Cos’è compreso
: Guida Alpina, mezza pensione in rifugio e B&B in alta badia. Funivia Pordoi. Non sono compresi altri impianti di risalita e/o taxi.se necessari per varianti.

3) SCIALPINISMO Dolomiti 3gg del FANES. Anello da Corvara a Corvara
Impegno: MS/MSA
Questo relativamente facile Tour permette di iniziare gradualmente (come cerco di fare in ogni mia proposta) un itinerario decisamente suggestivo, adatto a chi voglia provare, magari per la prima volta, una traversata sci alpinistica. Il comfort e l’accoglienza dei rifugi dolomitici, assieme alla bellezza dei posti, so per certo che non deluderanno nessuno. Neppure i più esigenti in fatto di bei posti!
G1.Da Corvara ci si porta sulla cima Pralongià 2109m. con gli impianti (non compresi) da dove con dolce traverso verso est si risalgono i pendii meridionali della cima Settsass 2571m. La discesa fino ad Armentarola/Sarè 1650m. è bellissima e si svolge su pendii a nord normalmente con ottima neve. Da qui in bus si sale a Passo Falzarego e in funivia al Rif.Lagazuoi 2778m. dove si pernotta in mezza pensione.
G2. Discesa piacevolmente (speriamo, ma normalmente è così.) l’Alpe di Lagazuoi al cospetto delle cime di Fanis/Scotoni fino al lago Lagazuoi 2180m. ci inerpichiamo poi con gli sci sullo zaino su fino alla Forcella del Lago 2457m. Da qui in lieve discesa e poi mettendo le pelli si guadagna la Malga Fanes Grande e poi il Passo di Limo, sempre con progressione “contemplativa e dolce” per scendere infine all’Alpe di Fanes 2050m. dove si pernotta in rifugio con mezza pensione.
G3. Si percorre con itinerario vario ed entusiasmante la conca di Fanes fino alla Forc. La Varella o di Medesc a 2583m per sciare successivamente i favolosi pendii meridionali della Val Medesc che portano a La Villa in Badia da dove è breve ritornare al punto dove si è lasciata l’auto.
DATE richiesta da gennaio ad aprile
PREZZO 175€ min. 6 persone (richiedere quotazione per numero inferiore di persone)Cos’è compreso
:
Guida alpina locale, mezza pensione nei rifugi, salita funivia Lagazuoi, taxi Armentarola-Passo Falzarego.

4) SCIALPINISMO Dolomiti “Tour de Sas” in 2gg.



Anello da S.Leonardo in Badia a Fanes. Questo itinerario poco conosciuto si rifà a quello che percorre la ormai celebre gara sci alpinistica del Tour de Sas che gli atleti corrono in poche ore, mentre noi ci prenderemo il tempo per farlo in 2 indimenticabili giorni. “Sas” sta per Sas dla Crusc, una dlelle più belle cime dolomitiche, di cui si fa il periplo completo in senso orario.
G1. Ci si ritrova al parcheggio della seggiovia La Crusc in Val Badia a S.Leonardo/Pedraces. Saliti con gli impianti all’Ospizio de la Crusc 2045m mettiamo le pelli per circumnavigare l’imponente massiccio del Sas dla Crusc ai piedi di imponenti pareti ma lungo quelli che in estate sono tra i più bei prati delle Dolomiti in direzione nord, fino ai 2466m del Passo S.Antonio.
Da qui se le condizioni di sicurezza della neve lo consentono potremo salire Cima Nove 2968m oppure la più semplice Cima Sella di Fanes 2655m. prima di scendere nella conca omonima al rifugio a 2050m.
G2 Si percorre con itinerario vario ed entusiasmante la conca di Fanes fino alla Forc. La Varella o di Medesc a 2583m per sciare successivamente i favolosi pendii meridionali della Val Medesc che riportano in Val Badia da dove eravamo partiti il giorno prima.
DATE su richiesta da gennaio ad 9 aprile
PREZZO 150€ min. 6 persone (richiedere quotazione per numero inferiore di persone)
Cos’è compreso
: Guida alpina locale, mezza pensione in rifugio, salita in seggiovia La Crusc.






4a)SCIALPINISMO nell’ Oberland bernese 22-25aprile
Il Berner Oberland, conosciuto anche come Jungfrau Region, è un vasto comprensorio che si trova nelle Alpi svizzere subito a nord del noto Vallese. I suoi enormi ghiacciai lo rendono particolarmente interessante per lo scialpinista, così come le sue maestose cime.
Jungfrau, Monch ed Eiger costituiscono una triade d’impareggiabile bellezza ed imponenza e proprio sotto le loro incredibili pareti nord inizia l’itinerario che proponiamo. Le montagne del Berner Oberland furono tra le prima vette delle Alpi Svizzere ad essere conquistate dall’ uomo. La cronaca alpinistica della regione della Jungfrau registrò le seguenti prime ascensioni: anno 1811 Jungfrau, 1857 Moench e 1858 Eiger.
Le cime di questo gruppo, posto a cavallo tra il Cantone di Berna e quello del Vallese, che superano i 4000 m. sono dieci, e non lo scriviamo per mero “collezionismo” alpino, ma per sottolineare la maestosità dell’ ambiente in cui si snoda il nostro itinerario.
Nessun gruppo alpino presenta l’ isolamento del Berner Oberland. Infatti per accedere al cuore di questo enorme “altipiano” glaciale, gli accessi sono tutti complessi ed assai lunghi.
Versanti ricoperti da ghiacciai che formano impressionanti seraccate, pareti immense (la nord dell’ Eiger su tutte) e distese glaciali dal sapore “polare”, vista la loro vastità, si aprono a ventaglio dinanzi agli occhi dell’ alpinista, senza lasciare intravedere presenza umana come raramente accade sulle Alpi.
Dal 1912 però, accedere ai 3475 m. del Jungfraujoch è divenuto molto facile grazie all’ ardita ferrovia che da Interlaken sale attraverso il cuore dell’ Eiger e del Moench in poco più di due ore. Ma state tranquilli… isolamento ed alta quota sono rimasti quelli di sempre, infatti appena lasciato il tunnel dell’ incredibile Jungfraubahnen dove si affollano turisti (soprattutto giapponesi) di ogni sorta, si mette piedi sul più esteso ghiacciaio delle Alpi: l’ Aletschgletscher di ben 25 km. di lunghezza! Comunque (anche per gli alpinisti) l’ escursione del tutto turistica che con il treno a cremagliera conduce al Jungfraujoch, vale quasi da sola il viaggio. Le finestre sulla nord dell’ Eiger, le lunghe gallerie nel cuore delle montagne ed i ripidissimi ed esposti tratti superati dalle piccole locomotive elettriche, rappresentano un elemento di notevole interesse (anche se ferroviario) per ogni visitatore.
Chi volesse approfondire l’ appassionate tema delle ferrovie della Jungfrau, alla cui costruzione parteciparono moltissimi operai emigranti italiani, può cliccare
www.jungfraubahn.ch e… buon viaggio!
Programma Giornaliero
Saranno possibili variazioni dovute alle condizioni di sicurezza del manto nevoso e del tempo, comunque sempre a discrezione della guida alpina
Giorno1.
ritrovo a Goppenstein FF.SS. (ca. 30 min. d’auto da BRIGA raggiungibile dall’Italia attraverso il Passo del Sempione) alle ore 11.15 tassativamente! Trasferimento in treno a Interlaken Ost. Cambio di treno e salita con lo stesso fino a Jungfraujoch m. 3458. Con le pelli di foca in ca. 30 min. si raggiunge il Rif. Monchjoch a 3620 m.
Rifugio
HB
2.
salita del Gross Fischerhorn 4048 m. e discesa al Rif. Finsteraarhorn a 3048 m. Il giro facile prevede la discesa al Konkordiaplatz e la salita al Grunhornlucke e la discesa al rifugio
Rifugio
HB
3.
salita al Grunegghorn 3860 m. e discesa al Rif. Konkordia a 2850 m. Oppure salita del Finsteraarhorn, discesa al rifugio omonimo salita al Grunegghornlucke e discesa al Rif. Konkordia. Il giro facile risale il colle Grunegghornlucke e scende allo stesso rif. Konkordia
Rifugio
HB
4.
salita all’Ebneflu 3962 m. e discesa all’Hollandia e poi fino a Blatten 1540 m. Giro facile: salita al Rif. Hollandia e discesa a Blatten. Da qui in bus a Goppenstein dove abbiamo lasciato l’auto, e quindi nuovamente in Italia.
DATE: 22-25aprile
PREZZO: 580€ min. 4 persone
Cos’è compreso
: Guida Alpina, mezza pens. nei rifugi, treno Interlaken-Jungfraujoch e bus. (Non è compreso il treno da Goppenstein a Interlaken, pranzi ed extra in genere)



5) SCIALPINISMO negli Alti Tauri / HOCH TYROL 14-20aprile
Considerata la Chamonix-Zermatt delle Alpi Orientali questa lunga ed impegnativa traversata riserva dei veri “gioielli” nei percorsi e nell’ accoglienza dei rifugi. Snodandosi tra Alto Adige, Salisburghese e Carinzia, il percorso presenta le cime più alte d’ Austria. Si parte da Kasern in Valle Aurina (Italia) per sconfinare subito in Austria giungendo infine al lontano Gross Glokner, la più elevata cima delle Alpi Orientali 3798 m! Il percorso si snoda su ghiacciai e zone vallive e risulta molto vario ed interessante. Il Gross Venediger 3674 m., rientra tra le cime da salire così come anche il Grosser Geiger 3360 m. e la Granatspitzer 3086 m., tutte cime che richiedono l’ uso di piccozza e ramponi anche se non di estrema difficoltà.
Il “calore” e l’ ospitalità del cuore dell’ Alto Tirolo inoltre sapranno rendere questa traversata, veramente indimenticabile.
Livello: BSA/OSA, scialpinisti esperti, itinerario impegnativo fisicamente e tecnicamente
Programma giornaliero
Il programma è da interdersi indicativo. Modifiche e variazioni sono possibili – a discrezione della guida - qualora le condizioni atmosferiche e della montagna per motivi di sicurezza lo richiedessero. Consigliamo di avere una giornata di riserva per poter far fronte a qualunque evenienza.
1.
Appuntamento nel pomeriggio a Casere (BZ) – gli orari verranno tempestivamente comunicati ai partecipanti.si consiglia di lasciare l’auto a Brunico e arrivare a Casere in bus – pernottamento garni
2.
Casere (1556 m) – Reggentorl (3056 m) – Essener Rostocker Hutte (2208 m)da Casere si risale la Windtal seguendo un vecchio percorso di contrabbando per raggiungere l’Hint. Umaltorl (2848 m). Attraversata l’Umbalkees si supera un secondo valico , il Reggentorl (3056 m) ed infine si scende al rifugio.
3.
Essener Rostocker Hutte – Grosser Geiger (3360 m) – Johannishutte (2121 m)una tappa sciisticamente imponente e paesaggisticamente affascinante con l’ascensione del Grosser Geiger (3360 m)
4.
Johannishutte – Gross Venediger (3674 m) – Matreier taurenhaus (1512 m)Una giornata impegnativa ma appagante. Oggi si sale il Gross Venediger (3674 m) e poi ci aspettano 2000 m di dislivello in discesa fino allo spelndido fondovalle di Innergschloss. Una doccia e un comodo letto ci aspettano per recuperare le energie necessarie per l’indomani
5.
Matreier taurenhaus – Sonnblick (3088 m) – Alpinzentrum Rudolfshutte (2311 m)
Si sale prima la Lago dabersee e poi all’Arnertaler Hohe (2784 m). Scesi nell’Valle Landeck si risale al Garnaterscharte e infine all vetta dello Stubacher Sonnblick da qui una fantastica discesa fino all’Alpinzentrum
6.
Alpinzentrum Rudolfshutte – Granaterspitze (3086 m) – Luckenerhaus (1918 m)A una salita non molto impegnativa alla Granaterspitze segue una ripida discesa sul suo versante meridionale porta nella Dorfertal. Dall’albergo Taurewirt (1500 m) ci si trasferisce in pullmino alla Lucknerhaus (1918 m) e da qui si sale allo Studlhutte (2801 m) dove si dorme ed è il punto di partenza per l’ascensione del GrossGlockner.
7.
Ascensione del GrossGlockner (3798 m)l’ascensione è impegnativa perché compèrta anche un tratto su roccette. Si scende finoi a Kals (1325 m), da qui in pullmino a Matrei e poi in treno a Brunico (via Lienz).
DATE: 14-20 aprile
PREZZO: 1250€/persona, min. 4 persone
Cos’è compreso
: Guida alpina, mezza pensione in rifugio. Non comprende mezzi di trasporto(dove richiesti).

6) SPEDIZIONE SCIALPINISTICA 2x6000m! Mera+Nauleh Peaks /NEPAL 28apr-15mag in preparazione

7) MAGGIO ARRAMPICATA SARDEGNA in preparazione

8) CIASPE in Dolomiti
La stagione invernale riporta la montagna alla sua dimensione più “propria” ovvero quella del silenzio. Chi non è scialpinista ha un solo modo per percorrerla, le racchette da neve. Infatti è sufficiente essere dei normali escursionisti per affrontare gli itinerari invernali che proponiamo che presentano la sola difficoltà di dovere camminare… come sui sentieri estivi ma equipaggiati per la stagione fredda. Le moderne Ciaspe (racchette da neve) sono leggere e robuste e non esigono nessuna tecnica particolare oltre ad un minimo di pratica acquisibile già dai primi passi. Il fatto di essere accompagnati da una Guida Alpina mette al sicuro da eventuali rischi, spesso a torto trascurati, che il manto nevoso può presentare in inverno, particolare da non dimenticare e che rappresenta la grande differenza tra il muoversi in estate o in inverno per l’ escursionista.



-Traversata dell’ Alpe di Fanes (con notte in rifugio)
Nel regno incantato delle leggende dolomitiche, da Armentarola (Alta Badia) a Cortina d’ Ampezzo pernottando nell’ accogliente Rif. Fanes attraverso dolci pendii e spettacolari cime. Dalla Capanna Alpina si risale il ripido pendio che porta al Col Locia dove si apre la Grande Alpe di Fanes che con percorso semi-pianeggiante termina al Lago di Limo.
Con una breve discesa si entra nella Piccola Alpe di Fanes dove troviamo l’ accogliente rifugio omonimo a 2050 m.
Il giorno seguente si scende a Fiames attraverso la lunga e pittoresca Val di Fanes da dove in bus si raggiunge Cortina.
DATE : 3-4 marzo
PREZZO: Min. 6 pax.135 €.
Cos’è compreso
: Guida alpina, ARVA, mezza pensione in rifugio.

-Col di Lana (con notte in cima in bivacco incustodito, serve buon sacco a pelo)
Una notte nel piccolo bivacco posto sulla cima di questa particolare montagna è indimenticabile per il panorama mozzafiato che offre su molte delle cime più belle delle Dolomiti e per la bellezza e varietà dell’ itinerario di salita.
Si parte dall’ abitato di Livinallongo (Fraz. Palla) e si risalgono i boschi del versante meridionale fino al Pian della Chiccia dove si trovano ancora le trincee italiane della Prima Guerra. La facile Cresta sud-est porta in vetta. Discesa per la Cresta del Cappello di Napoleone a Castello di Andraz e rientro per i boschi di Franza e Agai al luogo di partenza.. (include la prestazione della guida) Min. 6 pax.
DATE: 18 e 19 feb
PREZZO:90 € min 6 persone
Cos’è compreso
: guida alpina e ARVA

-Sci FUORIPISTA/FREERIDE



Dolomites Powder Camp since 1984 .



2-5Feb 4 gg. di sci. € 490 €, con un minimo di 3 pax. o 390 €, con 4-6 pax. Include Guida alpina e skipass Dolomiti Superski.
Gli incassati canaloni dolomitici ed i pendii nevosi che si snodano alla base di altissime pareti rocciose, costituiscono lo sfondo delle discese fuoripista proposte dalla guida Marcello Cominetti in una totale “full immersion” di intense 4 giornate. Si tratta di itinerari per buoni sciatori con esperienza in nevi di ogni tipo e pendenze non sempre “dolci”. Molte discese sono pressoché sconosciute e vanno affrontate solamente nelle migliori condizioni di manto nevoso e… dei “riders”.
Oltre a vere “perle” segrete, si percorreranno le classiche del fuoripista dolomitico sempre con lo scopo della scoperta. Scoperta degli itinerari ma anche dei segreti del fuoripista inteso sia come tecnica sciistica che come accorgimenti per rendere più elevata possibile la sicurezza… farsi un esperienza insomma.
Il fuoripista nelle Dolomiti è tecnicamente riservato a buoni sciatori a causa dell’elevata pendenza degli itinerari sciabili. Le Dolomiti infatti appaiono come un castello roccioso dalle torri verticali dove gli spazi sciabili si insinuano tra le pareti come non accade in nessun altro luogo.
Questa proposta si rivolge a buoni sciatori, scialpinisti che vogliano migliorarsi tecnicamente, Istruttori del CAI ed a sciatori desiderosi di apprendere tecniche sciistiche ed elementi base d’alpinismo su neve. Per le risalite si utilizzano gli impianti meccanici ma sono da prevedere, per certe discese, brevi salite a piedi “sci in spalla” per cui si raccomanda l’uso di uno zainetto apposito.
Non sono indispensabili le pelli di foca né gli sci da scialpinismo.
L’attrezzatura necessaria è quella normale da sci. Si consigliano sci per freeride di ultima generazione.
Particolare importanza avrà l’apprendimento della conoscenza dell’elemento neve, uso dell’ARVA e delle elementari tecniche di soccorso ed orientamento.
ITINERARI
Val Mezdì, Val Lasties e varianti, Val Setus, Val Culea, Marmolada, Cristallo nord, Tofane, Fanis, Gruppo del Sella, Piz Boè (canaloni nord-ovest) e molti altri a seconda delle capacità dei partecipanti e delle condizioni della neve a giudizio della guida giornalmente.
Località: Corvara in Badia o Arabba- (ritrovo ogni g. presso la biglietteria della Funivia Porta Vescovo di Arabba alle ore 9)
Sistemazione: a scelta dei partecipanti.


-DOLOMITI We e giornate freeride (soli o in gruppo) a richiesta (Val Mesdì,Marmolada,Cristallo,Steep skiing…)

-Settimana CORSO di SCI FUORIPISTA con base in Hotel ad Arabba/Dolomiti
Una vera e propria “full immersion” di una settimana facendo base in hotel ai piedi degli impianti di risalita per sfruttare al massimo tutto il tempo a disposizione.
Ideale per quegli sciatori e sci alpinisti, anche Istruttori CAI, che vogliano migliorare la propria tecnica di discesa in neve fresca apprendendo anche nozioni di nivologia, soccorso, orientamento e scelta dell’itinerario, che sono fondamentali per la buona riuscita di ogni escursione, sia dal punto di vista della sicurezza che della soddisfazione.
DATE: 9-14 gennaio (da domenica a sabato 5gg/6notti)
PREZZO: 980€ min.8 persone (solo per gruppo già organizzato in proprio)
Cos’è compreso:
mezza pensione in hotel** ,Guida Alpina,skipass Dolomiti Superski, ARVA, +(pala e sonda come dotaz.di gruppo).


-ICE CLIMBING
Nuove frontiere!



Posso farvi arrampicare, come ogni guida, a Sottoguda, Colfosco, Vallunga, etc. per chi vuole iniziare (attrezzatura inclusa) o salire una bella cascata classica, ma nelle Dolomiti ogni tanto si formano cascate rare e straordinarie (come la cascata dell’Antersass in Val Mesdì salita con G.Rosasco una sola volta..) che si propongono come prime salite ai più esperti solo se si è nel posto giusto al momento giusto!

-QUESTA SI CHE è UNA SETTIMANA DAVVERO BIANCA!
Settimana itinerante per ragazzi DI SCI IN PISTA nelle Dolomiti da Canazei a Cortina

Alternativa alla solita settimana bianca “stanziale” questa iniziativa propone un modo di sciare divertente per i più giovani per fargli provare la sensazione del “viaggio con gli sci” percorrendo con l’uso degli impianti del Dolomiti Superski un lungo itinerario alla portata di ogni sciatore.

Sciare con la Guida Alpina non vuol dire solo affinare la propria tecnica, vedere luoghi meravigliosi e scegliere le piste migliori nell’ora migliore, ma significa anche scoprire l’anima delle montagne dove le piste si trovano. Non faremo cose strane, scieremo lungo piste sicure ben tracciate e battute, ma ci racconteremo un sacco di storie sulle rocce, gli alberi, gli animali, le pareti, i posti e le usanze dei loro abitanti, la neve (che non è solo bianca!), la prima guerra mondiale che purtroppo qui ebbe luogo, il tutto al fine di interessare i ragazzi mentre fanno sano sport.

La vita nei rifugi dove pernotteremo è confortevole come a fondovalle, ma appena chiusi gli impianti l’alta montagna viene restituita alla sua dimensione naturale, selvaggia e silenziosa che è proprio quella che fa bene a tutti, ragazzi compresi, che potranno vedere un’alba o un tramonto mentre una volpe raccatta furtivamente i rifiuti lasciati dagli sciatori durante il giorno o un camoscio col suo piccolo che cerca l’erba su un versante esposto a sud.
Insomma, queste poche semplici cose, assieme a un sacco di altre, riempiranno le giornate dei vostri figli, li faranno tornare irrobustiti nello spirito e nelle gambe, sognando la prossima esperienza simile.

La guida alpina che conduce il gruppo (Marcello Cominetti) è a sua volta papà, maestro di alpinismo e portatore di qualche capello bianco, garanzia d’esperienza e di sicurezza

L’itinerario si svolge su piste battute di media difficoltà ed è adatto a tutti i giovani sciatori di età compresa tra gli 8 e i 14 anni che sappiano scendere agevolmente lungo piste rosse come massimo livello tecnico di difficoltà.

Non è previsto un esame tecnico preliminare ma è richiesto tanto entusiasmo per questa cosa e nessun cronometro ci metterà fretta. Il sole e la neve saranno i nostri orologi naturali.

Un pullmino partirà da Genova il giorno 25 febbraio alle ore 8 per arrivare a Canazei (Tn) nel pomeriggio per la sistemazione in albergo, lo stesso dove si dormirà l’ultima notte prima di rientrare su Genova il 3 marzo. Ovviamente possono partecipare anche ragazzi provenienti da altre città. Per il viaggio ci si metterà d’accordo.

Le restanti notti si trascorreranno in rifugi che si trovano lungo le piste da sci in camerate/camere quadruple-triple-doppie con bagno ai piani. Le sistemazioni sono tutte molto confortevoli ma non presentano lo stesso standard per tutti i rifugi. Occorre per questo molto spirito di adattamento nei ragazzi.
La prima colazione e la cena si consumano negli stessi esercizi dove si pernotta mentre il pranzo avviene in rifugi situati sempre sulle piste lungo l’itinerario e alcune volte “al sacco”.

Serve portarsi uno zainetto con dentro un paio di scarpe da ginnastica, un ricambio biancheria, lo spazzolino da denti, uno shampoo (piccolo) e un pantalone comodo. Niente di più perché il pullmino ci porterà gli altri cambi di biancheria laddove serviranno.
La guida si avvarrà dell’aiuto di una seconda persona accompagnatrice durante tutto l’itinerario.

DATE: 25feb-3mar (su richiesta di almeno 8 persone effettuabile in altre date)
COSTO A PERSONA: 1280€/persona con min.8 ragazzi.
COMPRENDE
: viaggio in pullmino da Genova e ritorno. Mezza pensione in albergo e rifugi in camere triple/quadruple come da programma. Pranzo nei rifugi e/o al sacco sulle piste ogni giorno. Skipass Dolomiti Superski per 6 giorni. Skibus come da programma. Guida Alpina Sciatore del posto con assistente per tutta la settimana.
NON COMPRENDE: pranzo del primo e ultimo giorno (in viaggio), extra come bibite e quanto non specificato alla voce precedente. (Si consiglia di dare 50€ a ogni figlio per eventuali spese extra).

ITINERARIO (possono esservi variazioni per cause meteo, logistiche e di sicurezza)
G1. Ore 8 partenza in pullmino da Genova, arrivo nel pomeriggio a Canazei e sistemazione in albergo. Descrizione del programma con l’uso di carta geografica, consigli utili per l’attrezzatura da sci e la preparazione del bagaglio. Distribuzione degli skipass, domande varie, Cena e pernottamento.
G2. Ore 9 ca. partenza con gli impianti da sci verso Passo Pordoi e Sella, Campitello di Fassa, Val Giumela, Ciampac e rif. Ciampac.
G3. Ore 9 ca. partenza per sciare poi sulla Marmolada e Passo Padon passando per Arabba. Dopo la cima più alta delle Dolomiti ci concediamo la notte al Rif. Pian dei Fiacconi, un vero rifugio ai piedi del ghiacciaio.
G4. Scenderemo nei Serrai di Sottoguda di buon mattino, una facile ma stretta gola molto suggestiva piena di cascate ghiacciate ai lati della pista dove sovente si incontrano scalatori, per arrivare ai piedi del maestoso Monte Civetta. Potremo sciare facilmente ai piedi di una parete di roccia alta 1100m. Una cosa che si può fare solo qui! Attraversato tutto il comprensorio del Civetta arriveremo in Val Zoldana ai piedi di un altro gigante dolomitico, il Monte Pelmo, per salire in skibus a Passo Giau e poi con gli impianti alle 5 Torri dove pernottiamo.
G5. La mattina presto ci lasceremo scivolare lungo una pista magnifica per raggiungere poi, con qualche minuto di skibus, le piste di Socrepes e delle Tofane a Cortina d’Ampezzo. Risaliti in funivia dal centro sul versante di Faloria e Cristallo finiremo le nostre curva al Rifugio Som Forca per vedere il sole tramontare sulle…nostre facce stanche.
G6. Sempre nel comprensorio di Cortina, ci rilasseremo sulle piste delle 5 Torri e di Col Gallina e Lagazuoi nei dintorni di Passo Falzarego. Qui, e non solo, durante la Prima Guerra Mondiale ne successero di tutti i colori e le tracce sulle montagne sono ancora visibili e visitabili anche d’inverno. Potremo infatti entrare in un vecchio ricovero militare scavato nella roccia al lato della pista, per vedere come vivevano i soldati del Re d’Austria e Ungheria durante la guerra: altro che rifugi,skilift, tagliatelle e acqua calda…. Dormiremo al Rifugio Lagazuoi sulla cima omonima: una delle più belle terrazze delle Alpi tutte per la sua vista incredibile e il mio amico Guido, che è il padrone di casa, ci riserverà la più bella delle salette (stube) per la cena con vista sulle pareti di Fanis al tramonto. Mica scherzi!
G6. Scesa la pista Armentarola fino in Val Badia troveremo dei cavalli che ci traineranno sci ai piedi (noi, non i cavalli) fino a S.Cassiano da dove ci collegheremo alle piste del SellaRonda per transitare lungo la Val Gardena fino al Passo Sella da cui scenderemo a Canazei giungendo dove eravamo partiti una settimana prima.
G7. Sabato. Si parte la mattina per Genova in pullmino con arrivo previsto nel pomeriggio.
ISCRIZIONI entro 30 dicembre 2011.

Contacts:
marcello cominetti guida alpina
tel. ++39.327.7105289
e-mail: info@marcellocominetti.com