domenica 21 febbraio 2021

INDIETRO NON SI TORNA un film di Nicola Lanzetta

Nicola ai comandi della sua barca da pesca
Nicola Lanzetta, una persona speciale, una delle migliori che abbia conosciuto nella mia vita, ma perché?

Il Padre Mimmo, lecchese, Ragno di Lecco, operatore cinematografico in 16mm, cacciatore e pescatore, è uno che sente di dover vivere di quello che offre la terra. Partecipa a numerose spedizioni esplorative tra cui quella che nel 1974 pose i piedi sulla cima del Cerro Torre e quella sulle tracce di Marco Polo in compagnia di Carlo Mauri. Trova l’amore in Sardegna dove si sposa e mette su famiglia.
Nicola nasce a Oristano e cresce sardo, nell’accezione più alta dell’aggettivo. Spontaneo, duro e sincero. Una persona che è come la vedi la prima volta che l’incontri. Sa sempre cosa fare nel momento in cui serve fare qualcosa. Dote immensa che hanno in pochi su questo pianeta.

Dopo la Marina Militare frequenta corsi di immersione profonda in Scozia, lavora sotto le piattaforme petrolifere come subacqueo di profondità, trascorrendo decine di giorni consecutive in camera iperbarica-campana d’acciao-immersione, tanto che quando si avvicina all’alpinismo lo vede come un’attività rilassante.

Nicola si prepara a immergersi

Senza che lui me l’abbia mai detto, scopro che è un surfista di prim’ordine, uno dei guru di Capo Mannu che frequenta come io frequento il bar sotto casa per il caffè.
Un giorno nell’età adulta decide che deve tornare in qualche modo alla montagna verso la quale sente un richiamo ancestrale e forte.
In Sardegna l’alpinismo è un’attività pressoché sconosciuta, ma lui parte per il nord e si rifornisce di attrezzi da alta montagna, ingaggia una guida per un giorno e cerca di capire più cose tecniche possibili sull’alpinismo.

Parte per la Patagonia in un viaggio perlustrativo e sulle tracce del padre. Da solo, ma quando gli serve un compagno non fatica a trovarlo. Nicola è uno metodico, che non molla la presa. Sa come far fare agli altri quello che lui vuole e raramente si sbaglia sul da farsi. Fa lunghe camminate esplorando luoghi remoti e complicati che gli sembrano bellissimi. Fa tante domande ai locali arricchendo la sua conoscenza.
L’anno seguente torna in Patagonia (dimenticavo di dire che Nicola è un ottimo arrampicatore su roccia, attività che può svolgere con una certa frequenza a casa sua non appena la sua attività di pescatore di profondità –si immerge ogni giorno a più di 100m- gli lascia qualche ora di tregua) deciso a fare qualcosa di consistente.
Ci riesce abbastanza e documenta tutto con la sua telecamera rivelando un’abilità filmica non indifferente. Monta il tutto al computer, mette musiche e inserisce dialoghi che sono monologhi a più voci in cui la voce è sempre la sua, una cosa che si capisce solo se si guarda il film. Ne esce “Indietro Non si Torna” un docu-film fatto con il cuore e l’accetta che è un capolavoro di arte e romanticismo spontaneo.

Non è il solo che realizza e, anche convinto dal sottoscritto, li presenta in qualche serata ottenendo, per lui inaspettatamente,  un successo strepitoso. I suoi racconti, i suoi occhi e le sue espressioni pure, ingenue e profonde incantano il pubblico.

Ci sono poca spettacolarizzazione, sentimenti autentici, visioni splendide banalizzate dal suo incedere vocale che ha un tono di ringraziamento in senso lato a chi gli concede di potere godere della vita.
Sono pochi i film di montagna che coinvolgono emotivamente come i suoi.
A Nicola ho detto che deve mandarlo al film festival di Trento e che se non lo premiano significa che non ci capiscono proprio un cazzo!

IL FILM E' QUESTO
https://www.youtube.com/watch?v=TCitcfCJPlY&t=1s