Sandro e Marcello a la Brecha de los Italianos (Fitz Roy 1992) |
La foto ci è stata scattata da Cesare Sartori con una Rollei 35 Tessar con pellicola per diapositive Kodak 64 Asa il 24 novembre 1992, intorno alle 10.
Cesare era il mio cliente, un "folle" (nel senso buono) che voleva scalare il Cerro Torre, su cui avevamo fatto un tentativo pochi giorni prima, arrestatosi già prima di raggiungere la "spalla" o Colle della Pazienza, lungo la via del Compressore del 1970.
le nostre borse di plastica e il Cerro Torre |
La neve era troppa e non si andava avanti e forse era anche troppo presto perché una guida alpina facesse una cosa del genere accompagnando un cliente.
Andare al Fitz fu un ripiego. La via franco-argentina allora a me non interessava per niente e neppure ne sapevo molto. Ma sul Fitz Roy c'era meno neve e il cielo sembrava regalarci qualche giorno di bel tempo.
Nel 1992 praticamente sulla montagna non c'era nessuno, a parte Ermanno Salvaterra e Adriano Cavallaro che avevano salito la via qualche ora prima di noi.
Sandro "en basquettes" al nono tiro della via |
Eravamo arrivati in cima al Fitz la sera del giorno precedente e la discesa ci aveva richiesto gran parte della notte. C'eravamo anche persi al buio perché le calate sono tutte in diagonale. Con le prime luci del mattino eravamo arrivati a la Brecha dove ci siamo fermati per un riposino mentre nevischiava, ma non ce ne importava più di tanto.
lungo la via franco-argentina |
Sapevo, come lo so oggi, che una salita ce l'hai in tasca quando sei ritornato vivo alla civiltà e mai prima. Quindi lì alla Brecha sapevo che mancava ancora molto e, nonostante il più fosse fatto, non mi sono mai sentito alla fine delle mie responsabilità di guida. Non potevo.
potremo essere in un posto qualsiasi ma siamo in cima al Fitz Roy |
una fin troppo nota skyline |