Mi fa immenso piacere, una volta divenuto guida alpina, essere tra quelli che possono guidare in questo straordinario e complicatissimo territorio, gli amanti di questo sano esercizio, prima mentale e poi fisico che è il camminare, o fare trekking, come si dice oggi.
Definito come il più impegnativo trek fattibile in Italia, “selvaggio blu” è forse anche il più originale. Sospeso tra il più bel mare del Mediterraneo ed alte pareti rocciose, offre un insieme di paesaggi e situazioni introvabili in altri luoghi.
Ci si muove a due passi da casa in un ambiente isolato dove raramente si incontrano altre persone e dove non vi sono strade, case o altro che richiami la presenza umana che non siano testimonianze antiche della vita dei pastori di capre (tutt’oggi in attività) e dei carbonai toscani che fino agli anni ’60 operarono da queste parti. Nel periodo tra le due guerre mondiali, quando la rete ferroviaria nazionale si espanse, vennero qui tagliati molti boschi per fornire il legno di ottima qualità (leccio e ginepro) necessario alle traversine dei binari.
Persone con lunga esperienza di viaggi, spedizioni alpinistiche ed esplorazioni nel mondo lo hanno trovato affascinante ed unico, e anche per il normale escursionista questo itinerario ha sempre superato le aspettative in termini di bellezza, proponendosi come un esperienza che inspiegabilmente va al di là del semplice camminare con lo zaino in spalla.
“Un antistress, un toccasana per lo spirito e un ritorno alle origini, apprezzando scomodità e momentanei disagi che fanno stare incredibilmente bene con se stessi”, lo hanno definito in molti dopo averlo percorso.
Il programma prevede pernottamenti alla «belle etoile», in altre parole bivacchi senza tenda o ricovero.
Già da subito si entra nella filosofia di questo trek che prevede giorni in cui si vive esattamente come il cinghiale! Bisogna trovare la strada giusta, i ricoveri naturali per trascorrere la notte, l’acqua nascosta delle poche sorgenti o depositi naturali. Solo viveri e riserve extra d’acqua da bere vengono predisposti preventivamente dalla guida via mare. E' quasi sempre possibile un bagno in mare al termine di ogni tappa.
Al trekking possono partecipare escursionisti allenati e abituati a camminare con uno zaino mediamente pesante (max. 10 kg. se non si portano cose inutili) ma non troppo. Si tratta in ogni caso di un percorso impegnativo che presenta difficoltà alpinistiche superabili anche da chi non avesse mai arrampicato, esclusivamente se accompagnato da una guida alpina. I problemi d’orientamento uniti alle non banali difficoltà tecniche ne fanno sicuramente l’itinerario escursionistico di più giorni più impegnativo che vi sia in Italia. Ma a questo aspetto ci pensa la guida!
Proposta
In soli tre giorni di cammino da Cala Goloritzè a Cala Sisine percorrendo la parte più "intensa" denominata Extreme, tecnicamente più caratteristica e bella di questo splendido itinerario a piedi.
Itinerario (possono esservi variazioni)
1g. ritrovo entro ore 20 a S.Maria Navarrese. Hotel***
2g. in barca si raggiunge Cala Goloritzè di buon mattino e...
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Grottoni segreti del Fico... |
Ispuligi |
3g. Ispuligidenie:Grotta del Fico (o Bacu Padente/Su Feilau). Dal mare ci sono 2 possibilità per raggiungere un sentiero discreto (a tratti) a mezzacosta. La prima ripida e scivolosa, la seconda più agevole, più lunga, ma migliore. Dopo qualche ora di lotta in ambiente di straordinaria bellezza ci si congiunge con il Selvaggio Blu classico fino a Bacu Mudaloru. Fin qui 4/5 ore.
Colazione sul mare... |
Selvaggio Blu "ufficialmente finisce qui e ci si è guadagnati la "medaglia"! Rientro in barca a S. Maria Navarrese . Hotel ***(finalmente), doccia intensa e cena. Hotel*** FB.
lungo il tratto ferrato tra Goloritzè e Ispuligidenie Marta Trucco mentre apprezza roccia e vuoto |
Costo a persona (ved. titolo)
Include:
-Guida Alpina esperta del luogo e tutte le sue spese
-2 notti (in arrivo e in partenza) con trattamento di mezza pensione in Hotel***
-Colazione, pranzo al sacco e cena calda durante il trekking
-Rifornimenti cibo e acqua via mare tramite barca.
-Rientro in barca all'hotel a fine trek.
-Permesso di trekking.
NON include:
-viaggio per raggiungere la Sardegna e S.Maria Navarrese*
-bevande e ogni extra in hotel
-sistemazione singola (30€ in più) su richiesta. Solo in hotel.
-tutto quello non specificato alla voce precedente.
*COME RAGGIUNGERE IL LUOGO DI INCONTRO in SARDEGNA
Dal Continente si può viaggiare sia in traghetto (da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Palermo su Cagliari e/o Olbia) orari e prenotazioni su www.traghettilines.it
In aereo su Cagliari e/o Olbia (Alghero è collegato con S.Maria Navarrese in maniera più complessa e poco rapida) per biglietti aerei www.skyscanner.it
Gli orari per i bus sardi li trovate su www.arst.it , la tratta che dovete cercare è quella dal vostro luogo di partenza a Tortolì e poi Tortolì-S.Maria Navarrese.
C'è infine la possibilità di organizzare un minibus che vi porta dall'aeroporto all'hotel se viaggiate in gruppo e sullo stesso aeroporto/porto, a costi ragionevoli. Chiedete informazioni.
Per iscrivervi occorre inviare una email, vi risponderò con tutti i dettagli.
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Portu Cuau |
Cosa occorre portarsi
Zaino 45/50 lt. - Sacco a pelo di peso medioleggero (0/+5 °C). + materassino poliuretano o auto-gonfiante. Imbragatura, un moschettone a ghiera, un cordino di 2 m. diam. min. 7 mm - Lampada frontale. Tazza, piatto, posate. Scarpe da trekking collaudate. 3 /4 Magliette possibilmente bianche o di colore comunque chiaro. Calze e mutande 2/3 ricambi. Costume da bagno. Robusti pantaloni in tela + pantaloni corti. Felpa in cotone o pile leggero. Giaccavento leggera. Cappello, crema ed occhiali da sole. Repellente per insetti. Asciugamano. Bottiglia in plastica da 2 lt o 2 borracce da litro. Occorrente per toilette. Piccolo pronto soccorso personale.info@marcellocominetti.com o tel./whatsapp +39.327.7105289