Selvaggio Blu IN DIREZIONE OSTINATA E CONTRARIA*
(*cit. F. De Andrè)
Dopo più di 30 anni che questo itinerario viene percorso da una sempre maggiore quantità di escursionisti, ho deciso di proporlo in una maniera un po’ più originale e intrigante.
Selvaggio Blu si snoda nel territorio di Baunei in provincia di Nuoro, in una zona tra le più selvagge d’Europa e di rara bellezza. Grosso modo percorre il tratto costiero che si trova tra S.Maria Navarrese e Cala Gonone con andamento sud-nord. Questa proposta lo percorre da nord verso sud, ovvero in direzione contraria e ne esalta così i tratti più spettacolari e interessanti rendendolo pochissimo più impegnativo della versione classica ma proponendo angoli ancora inediti. Infatti il percorso è completamente diverso e ricalca la versione classica solo in parte.
Una delle calate nei pressi della Grotta del Fico |
Prima che venisse battezzato con questo nome poi divenuto famoso esisteva già, nel senso che mi aggiravo, con pochi altri, in quei paraggi con lo zaino in spalla fin dai primi anni ’70 con mio padre e qualche pastore che ci guidava. In quegli anni escursionisti non se ne incontrava neppure uno. I sentieri erano ancora più impervi perché venivano percorsi di rado rispetto a oggi e si respirava un’aria davvero di mistero e si provava ancora la sensazione di essere i primi esseri umani a mettere piede in certi posti. Oggi non è più così perché i sentieri sono più facilmente percorribili perché ci passa più gente ma non crediate che sia diventato molto più facile.
Cuiles |
Barriere di roccia verticale sbarrano il cammino trasversalmente alla costa e orientarsi (anche con il GPS) è sempre molto complicato. Conosco esperti alpinisti che si sono persi e hanno gettato la spugna facendosi riportare alla base via mare. Questo non deve spaventarvi perché se vi affiderete a una buona guida (e io lo sono) non dovrete fare altro che avere buone gambe e non importa se non avete mai usato una corda o un moschettone. Lo farete lì per la prima volta e sarà una piacevole scoperta. Lo dico con l' esperienza fatta accompagnando lungo Selvaggio Blu centinaia di persone.
sopra cala Mariolu-Ispuligidenie |
Quello che posso assicurarvi ancora prima di partire è che
si tratta di una delle più belle esperienze che un amante del camminare possa
fare nella vita. Sono certo di non esagerare perché l’ho visto negli occhi
delle moltissime persone che in quasi 40 anni ho accompagnato in quei posti
meravigliosi.
Qualche scomodità e molto spirito di adattamento sono alcuni degli ingredienti
che ci aiuteranno a passare le notti sui sassi e le fatiche giornaliere su
sentieri e pareti, ma la ricompensa sarà molto più grande.
Programma giornaliero indicativo (possono esservi variazioni dovute alle condizioni meteo o a quelle dei partecipanti, sempre allo scopo di garantire la massima sicurezza delle persone e la logica percorrenza dell’itinerario)
1G. Ritrovo entro
l’ora di cena a S.Maria Navarrese (il luogo preciso verrà comunicato ai
partecipanti prima della partenza). Cena e 1^ colazione la mattina seguente.
Camere doppie-triple (possibilità di richiedere la camera singola con
supplemento).
2G. Trasferimento in fuoristrada in località Margine e lunga escursione nel
Bacu S’Orroargiu lungo S’Istrada Longa fino a Planu ‘e Murta, una spettacolare
cengia su cui si cammina normalmente ma come sospesi a metà parete, tracciata
dai pastori Carta non molti anni fa. L’arrivo a Cala Sisine sul mare azzurro è
la giusta ricompensa dopo la lunga e complessa camminata. Ca. 6 ore.(Cena, 1^
colaz. e pranzo al sacco per giorno seguente il tutto fornito dal locale punto
di ristoro). Notte presso il locale ristoro vicino alla spiaggia.
the Lost World |
3G. Dalla spiaggia ci si innalza per la boscaglia fino a raggiungere la cengia attrezzata con cavo metallico che attraversa Punta Plumare, la parete di roccia più alta del Mediterraneo tutto. Una calata in corda ci deposita nel bosco di Orronnoro da dove proseguiamo verso sud costeggiando il mare e attraversando la foresta di Biriala. Scale in ginepro, passaggi esposti e altre calate ci portano in ca.7 ore alla Grotta del Fico dove passiamo la notte.
4G.Un’altra tappa complicata ma straordinariamente bella ci porta verso Bacu Mudaloru da dove un misterioso passaggio attrezzato dai pastori ci conduce in un mondo perduto (c’è un punto preciso che ho soprannominato The Lost World) fatto di cenge, grottoni e alte pareti strapiombanti tra cui passiamo incredibilmente camminando utilizzando i passaggi scoperti e utilizzati nei secoli dai pastori baunesi, veri artisti del muoversi in questo ambiente così ostile, dribblando ostacoli dall’apparenza insormontabile. Un ripido canalone ci deposita a Cala Mariolu (il cui nome originale è Ispuligidenie), una delle spiagge più belle del Mediterraneo. Forse la più bella di tutte, che possiamo goderci proprio quando gli eventuali turisti presenti la lasciano nel primo pomeriggio. Notte presso l’antico forno dei carbonai posto su una piccola spianata da cui si domina la scogliera sottostante.
tratto attrezzato tra Goloritzè e Mariolu |
5G. L’ultima
tappa è forse la più particolare e pur essendo la più breve non è per nulla da
sottovalutare per la sua complessità dovuta alla natura del terreno che i
baunesi chiamano “sos lederes” . Solo passandoci capirete di che si tratta, ma
qualche informazione e foto la potrete trovare cliccando qui.
Utilizzando molto la corda si arriva a quella che molto probabilmente è la
caletta più celebrata dell’isola su cui svetta il monte Caroddi (=carota) o
Aguglia di Goloritzè. Un’imbarcazione ci porta in pochi minuti a Portu Cuau per
visitare questa singolare e profonda insenatura e concederci un bagno nelle sue
acque trasparenti. Il viaggio in barca prosegue fino a S.Maria Navarrese dove
ritroviamo il comfort del nostro punto d’appoggio che segna la fine del
trekking. Cena tipica e pernottamento in camere.
6G. Con la prima
colazione finiscono i miei servizi ma prima di partire vi consiglio, se non l’avete
ancora fatto, di visitare la chiesa spagnola di S.Maria, gli olivastri
millenari che la circondano e di fare provvista di autentiche golosità locali
da portare a casa.
Comunque c'è il tempo per rientrare al porto o aeroporto di partenza.
Capo Montesantu, dove si trova Portu Cuau tra i golfi di Orosei e Arbatax |
NOTE: il luogo di partenza è lo stesso a cui si torna a fine trek e quindi si possono lì lasciare oggetti che non servono durante l’escursione, auto compresa, se ve la portate. Ogni giorno avremo una dose d’acqua sufficiente a dissetarci e a cucinare oltre ai pasti al sacco del pranzo e caldo per cena e prima colazione. Non trattandosi di un tour eno-gastronomico, le dosi e il tipo di cibo saranno compatibili con quello che si sta facendo per garantire quindi le calorie necessarie al superamento delle tappe e nulla di più. Anche se è prevista una cena tipica durante il trek. Suddetto vitto ci verrà portato via mare giornalmente da un’imbarcazione per non dover portare tutto nello zaino, cosa che renderebbe questo trek praticamente infattibile.
Cala Sisine |
Essendo sempre vicini alla costa, in caso di stanchezza estrema, emergenza o indisponibilità giornaliera, si può chiamare un’imbarcazione per farsi venire a prendere per terminare la tappa. Il costo di questa eventualità (sempre che le condizioni del mare lo consentano) varia a seconda del posto e sarà a carico di chi lo richiede.
A titolo informativo avverto che ho colleghi di varie organizzazioni che prevedono cene con arrosti e vino a fiumi oltre a trasporto giornaliero totale del bagaglio per camminare con lo zaino praticamente vuoto. Non condividendo questo stile (pur avendone il massimo rispetto) vi avverto che lo zaino peserà qualche kilo. Se porterete solo l’indispensabile peserà sui 7/10 kg altrimenti (come tutti fanno perché non sanno rinunciare a certi oggetti che poi a fine trek si saranno rivelati come totalmente inutili) molto di più, facendovi faticare inutilmente. Selvaggio significa animalesco e minimale, credetemi, perché fa bene alla salute.
sosta pecorino o caprino |
A fine tappa in autunno (fino a fine novembre) l’acqua del mare è tiepida e fare il bagno è un piacere anche se fuori fa fresco (l’acqua è più calda dell’aria). In primavera succede l’opposto e quindi l’acqua è più fresca, ma vedo che quasi tutti non rinunciano, giustamente, a un tuffo dopo la camminata giornaliera.
Questa zona della Sardegna è molto poco piovosa e gode di un clima molto mite per cui il freddo non è mai un problema anche nelle mezze stagioni, più adatte a camminare perché da maggio a fine settembre le alte temperature sono proibitive. Le notti si passano all’aperto e senza tenda (vedere le stelle dal sacco a pelo è meraviglioso) ma sempre in prossimità di ripari naturali utili in caso di rare piogge.
Capacità richiesta: buone gambe per camminare almeno 6-7 ore giornaliere su terreno impervio. Avere fatto qualche via ferrata di difficoltà media, spirito di adattamento a pernottamenti all’aperto sdraiati per terra (materassino) e di gruppo. Raccomandato per escursionisti esperti ma non necessariamente alpinisti. Non serve avere già scalato. In caso di dubbio contattatemi per una chiacchierata chiarificatrice.
iscala fustes |
Questa proposta è leggermente più impegnativa del Selvaggio Blu classico ma non è riservata (solo) a scalatori e pur percorrendo la stessa zona è completamente diversa perché si attraversano luoghi differenti e vissuti da altro punto di vista. E’ anche ideale per chi avesse già percorso il Selvaggio Blu classico o in versione Extreme (detto anche Vista Mare) e, innamoratosi del luogo, volesse riviverlo in maniera simile ma diversa.
Costo a persona (ved. titolo)
Include:
-Guida Alpina esperta del luogo e tutte le sue spese
-2 notti (in arrivo e in partenza) con trattamento di mezza pensione in Hotel***
-Colazione, pranzo al sacco e cena calda durante il trekking
-Rifornimenti cibo e acqua via mare dove necessari
-1 camping con servizi+cena tipica, pranzo e colazione a Cala Sisine presso il ristoro Su Coile.
-Trasferimento in jeep da S.Maria a località Margine (1 ora ca.)
-Rientro in barca all'hotel a fine trek.
NON include:
-viaggio per raggiungere la Sardegna e S.Maria Navarrese*
-bevande alcoliche e ogni extra in hotel
-sistemazione singola (20€ in più) su richiesta. Solo in hotel.
-tutto quello non specificato alla voce precedente.
*COME RAGGIUNGERE IL LUOGO DI INCONTRO in SARDEGNA
Dal Continente si può viaggiare sia in traghetto (da Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Palermo su Cagliari e/o Olbia) orari e prenotazioni su www.traghettilines.it
In aereo su Cagliari e/o Olbia (Alghero è collegato con S.Maria Navarrese in maniera più complessa e poco rapida) per biglietti aerei www.skyscanner.it
Gli orari per i bus sardi li trovate su www.arst.it , la tratta che dovete cercare è quella dal vostro luogo di partenza a Tortolì e poi Tortolì-S.Maria Navarrese.
C'è infine la possibilità di organizzare un minibus che vi porta dall'aeroporto all'hotel se viaggiate in gruppo e sullo stesso aeroporto/porto, a costi ragionevoli. Chiedete informazioni.
Per iscrivervi occorre inviare una email, vi risponderò con tutti i dettagli.
Portu Cuau |
Cosa occorre portarsi
Zaino 45/50 lt. - Sacco a pelo di peso medioleggero (0/+5 °C). + materassino poliuretano o auto-gonfiante. Imbragatura, un moschettone a ghiera, un cordino di 2 m. diam. min. 7 mm - Lampada frontale. Tazza, piatto, posate. Scarpe da trekking collaudate. 3 /4 Magliette possibilmente bianche o di colore comunque chiaro. Calze e mutande 2/3 ricambi. Costume da bagno. Robusti pantaloni in tela + pantaloni corti. Felpa in cotone o pile leggero. Giaccavento leggera. Cappello, crema ed occhiali da sole. Repellente per insetti. Asciugamano. Bottiglia in plastica da 2 lt o 2 borracce da litro. Occorrente per toilette. Piccolo pronto soccorso personale.